Maestri della fotografia
Gianni Berengo Gardin
Una vita dedicata alla fotografia
- Lun 19 Febbraio, 2024
- 18:57
Storia
Gianni Berengo Gardin nasce a Santa Margherita Ligure il 10 ottobre 1930. Trascorre la sua infanzia e giovinezza a Venezia, città che considera la sua vera “patria d’elezione”. Inizia ad appassionarsi alla fotografia da adolescente, spinto dal padre che gli regala una macchina fotografica a soffietto.
Nel 1954, Berengo Gardin si trasferisce a Parigi per due anni, dove frequenta alcuni fotografi tra cui Willy Ronis e Robert Doisneau. L’incontro più importante è però quello con Henri Cartier-Bresson, figura fondamentale che lo influenzerà profondamente. Da Cartier-Bresson, Berengo Gardin impara l’importanza dell’osservazione attenta, della pazienza e del “momento decisivo” nella fotografia.
Stile e poetica
Gianni Berengo Gardin è un artista che ha dedicato la sua vita alla fotografia, raccontando con il suo obiettivo la realtà italiana e internazionale. Il suo lavoro è un esempio di impegno civile e di ricerca estetica, che ha contribuito a fare della fotografia un mezzo di comunicazione potente e incisivo.
L’impegno sociale e il reportage
Rientrato in Italia nel 1956, Berengo Gardin inizia a dedicarsi al reportage sociale, documentando le condizioni di vita delle classi meno abbienti e le trasformazioni del paese nel dopoguerra. Tra i suoi lavori più significativi di questo periodo ricordiamo:
“Morire di classe” (1969), realizzato con la collaborazione di Carla Cerati, denuncia le condizioni disumane degli ospedali psichiatrici italiani.
“Dentro le case”(1970), con Luciano D’Alessandro, esplora le diverse tipologie di abitazioni in Italia, dalle case rurali ai quartieri popolari.
“Dentro il lavoro” (1973), sempre con D’Alessandro, documenta le condizioni di lavoro in vari settori industriali e agricoli.
La collaborazione con le riviste e l’affermazione internazionale
Berengo Gardin collabora con alcune delle più importanti riviste italiane e internazionali, come “Il Mondo”, “Epoca”, “Life” e “Stern”. Il suo lavoro viene riconosciuto e premiato a livello internazionale, con mostre in tutto il mondo e l’assegnazione di prestigiosi premi, tra cui il World Press Photo nel 1961 e il Prix Nadar nel 1982.
L’attenzione al paesaggio e la fotografia di viaggio
Oltre al reportage sociale, Berengo Gardin si dedica anche alla fotografia di paesaggio e di viaggio. I suoi scatti, realizzati in Italia e in diverse parti del mondo, colgono l’essenza dei luoghi e la bellezza del paesaggio naturale e urbano.
Foto prese da internet
Libri
L’occhio come mestiere (1970)
Fattorie d’Europa (1973)
Tevere (1976)
Il mondo dal 1954 al 1965 (1985)
Donne. Fotografie di quarant’anni (1989)
Gli anni di Venezia (1994)
La disperata allegria. Vivere da zingari a Firenze (1994)
Giò Pomodoro. Il parco di Taino (1995)
Foto Piano (1996)
Una città una fabbrica (1998)
Italiani (1999)
Veneziani (2002)
Comunque Italia (2002)
Genova nel cuore del porto (2002)
Un paese vent’anni dopo (2002)
Staglieno. Giganti di marmo (2002)
Terre di risaia (2002)
Dentro lo studio (2003)
La fabbrica Scala all’Ansaldo (2004)
Viale della previdenza sociale (2004)
Incontri mantovani (2004)
Gianni Berengo Gardin (2005)
L’altro sguardo-Mit anderen Augen-A distinct regard. (2005)
Leopardi. La biblioteca, la casa, l’infinito (2006)
Il racconto del riso-An italian story of rice (2013)
Il Libro dei libri (2014)
Un’amicizia ai sali d’argento (2014)
Semi Couture. Ediz. italiana e inglese (2014)
Il gioco delle perle di Venezia. (2016)
In festa. Viaggio nella cultura popolare italiana (2017)
Opere Werke Works 1970-2016. Ediz. italiana, tedesca e inglese (2017)
Architetture di pietra. Fotografie della Sardegna nuragica. Ediz. illustrata (2018)
La più gioconda veduta del mondo. Venezia da una finestra. Ediz. illustrata (2018)
Isole di straordinaria follia (2019)
In parole povere. Un’autobiografia con immagini (2021)
L’occhio come mestiere. Ediz. illustrata (2022)
Cose mai viste. Fotografie inedite. Ediz. illustrata (2023)
Il borgo di San Fruttuoso di Camogli (2023)
Storie in cucina (2023)
Mostre
Settimio Benedusi ha esposto le sue opere in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Tra le sue mostre più importanti ricordiamo:
“Fotografie” (1990, Milano)
“Ritratti” (1995, Roma)
“Viaggi” (2000, Parigi)
“Storie” (2005, New York)
“Memorie” (2010, Londra)
Interviste
riconoscimenti
Nel corso della sua carriera, Gianni Berengo Gardin ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui:
World Press Photo (1961)
Prix Nadar (1982)
Oscar Barnack Award per il reportage sulle comunità di zingari in Italia (1994)
Premio Hasselblad (1994)
Leica Oskar Barnack Award (2007)
Lucie Award alla carriera (2008)
Laurea honoris causa in Storia e critica dell’arte (2009)
Gran Premio Fotobiografia (2012)